Molti di voi ci hanno chiesto cosa significano e come si interpretano le sigle degli accordi che troviamo negli spartiti e sui canzonieri ma anche su quegli spartiti semplificati che possono essere scaricati da internet.
L’argomento è piuttosto complesso e per una spiegazione esaustiva presuppone la conoscenza delle scale, degli accordi, degli intervalli , la conoscenza dei gradi della scala di altre nozioni generali di armonia.
Cercando di semplificare al massimo l’argomento, iniziamo con il dire che le sigle degli accordi le troviamo rappresentate negli spartiti analogamente alla seguente illustrazione (clicca sull’immagine per ingrandire):
Nell’esempio qui sopra possiamo trovare gli accordi indicati con la notazione anglosassone, visualizzabili nella parte superiore del pentagramma.
Oppure trovare gli accordi indicati con la nomenclatura delle note nel sistema Italiano, ubicate sopra o sotto il testo di una canzone come nell’esempio sottostante:
Una prima cosa da puntualizzare riguardo alle sigle degli accordi è che esse rappresentano un sistema di stenografica musicale, ovvero un sistema rapido, semplice ed immediato rispetto alla classica rappresentazione degli accordi su un pentagramma:
La prima cosa che notiamo è che viene indicato il nome dell’accordo. Quasi mai, invece, viene indicato il tipo di rivolto da utilizzare, che, in un certo senso, viene lasciato alla libera interpretazione dell’esecutore.
A fianco al nome dell’accordo possiamo trovare un numero anche accompagnato da altri simboli o abbreviazioni, vediamo cosa significano e analizziamone alcuni tra i più utilizzati mediante l’impiego di immagini illustrative:
Il numero che troviamo a fianco dell’accordo indica il grado della scala (quindi la nota da aggiungere all’accordo). Nel caso dell’accordo di Do7 (nell’illustrazione sopra) suoniamo un accordo di Do con l’aggiunta del settimo grado minore, ovvero il Sib.
Il caso del Re7+ (nell’illustrazione sopra) è simile al precedente: suoniamo un accordo di Re con l’aggiunta del settimo grado maggiore.
Nel caso dell’accordo indicato con la sigla Mi/Sol# (nell’illustrazione sopra) suoniamo un Mi maggiore sul primo rivolto.
Nel caso dell’accordo indicato con la sigla Rem7/Sol (nell’illustrazione sopra) suoniamo un Re maggiore con la settima minore aggiungendo il basso di sol.
Nel caso dell’accordo indicato con la sigla Do sus4 (nell’illustrazione sopra) suoniamo un accordo di Do maggiore con la quarta sospesa (il quarto grado va in sostituzione del terzo grado).
Questi sono soltanto alcuni esempi e si possono creare (costruire) moltissimi altri accordi più o meno complessi.
Ribadiamo ancora una volta che: le sigle degli accordi sintetizzano quale accordo dobbiamo suonare, quale nota aggiungere all’accordo (che viene indicata facendo riferimento al grado della scala), se alterare la nota aggiunta (# = diesis | b = bemolle | aug = aumentata | add = aggiunta | sus = sospesa).
NOTA: esistono svariati modi di scrivere le sigle degli accordi e non è raro che vengano scritti in modo errato, fuorviante o approssimativo.
Per una spiegazione molto ben dettagliata potete consultare la seguente pagina:
Sigle degli accordi
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Argomento trattato: Le sigle degli accordi