I rivolti al pianoforte


Rivolti - Pianoforte

Molte persone ci chiedono cosa siano e a cosa servano i rivolti al pianoforte. Chi ha seguito le precedenti lezioni saprà che un accordo al pianoforte è formato da un insieme di note, in genere suonate simultaneamente. Tali note possono essere disposte in un ordine diverso dallo stato fondamentale.

Rivolto degli accordi

Ad esempio in una triade di Do maggiore la disposizione fondamentale è Do – Mi – Sol ma si possono avere anche i rivolti Mi – Sol – Do (denominato primo rivolto) e Sol-Do-Mi (denominato secondo rivolto).

I rivolti sono tanti quante sono il numero delle note utilizzate per formare l’accordo: in un accordo formato da 3 note (triade) vi sono 3 rivolti possibili, in un accordo formato da 4 note (quadriade) vi sono 4 rivolti possibili es.:

  1. Do – Mi – Sol – Sib
  2. Mi – Sol – Sib – Do
  3. Sol – Sib – Do – Mi
  4. Sib – Do – Mi – Sol

I motivi per cui il pianista fa ricorso ai rivolti sono essenzialmente due.

Il primo è di ordine pratico e serve al pianista per evitare di dover saltare continuamente da una parte all’altra della tastiera.

Se ad esempio dobbiamo suonare un accordo di Do alternandolo ad un accordo di Mim sarà sufficiente spostare di un semitono il dito che sta premendo il Do e portarlo sul Si per ottenere un accordo di Mim (secondo rivolto).

Rivolto degli accordi

Il secondo motivo per cui si utilizzano i rivolti al pianoforte è per una questione acusticale note acute tendono a farsi udire meglio ed è per questo motivo che il canto (ovvero la melodia) tendenzialmente suona sempre nelle parti più acute rispetto agli altri suoni dell’ accompagnamento.

Nella tecnica jazzistica denominata “Block Chords” (“accordi a blocchi”) si utilizzano continuamente dei rivolti degli accordi mantenendo sempre la nota del canto nella posizione più acuta. In questo modo possiamo ottenere una melodia contemporaneamente sorretta dalla parte armonica.


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